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Perché adottare un cane abbandonato

Perché adottare un cane abbandonato: una scelta di cuore, nel post a cura di Tutto Animali Da Compagnia

Il cane è il migliore amico dell’uomo e lo si sa. Ma questo non ferma ogni anno il triste abbandono di questi animali a quattro zampe per strada. Una consuetudine che, per fortuna, sembra essersi attenuata negli ultimi grazie a campagne di sensibilizzazione ricorrenti e penetranti nel tessuto sociale. Adottare un cane abbandonato può essere una scelta di cuore, ma può andare anche oltre.

Perché il cane, secondo tante persone (e che hanno tutte le ragioni di questo mondo) è praticamente l’unico essere vivente che non tradisce mai. Perché il bene che riesce a dare è un qualcosa di unico. 

Cosa può spingere ad adottare un cane abbandonato? Le ragioni

Adottare un cane può regalare gioia ed emozione quotidiana ripagata, a sua volta, con la fedeltà incondizionata. Uno di quegli aspetti che spingono sempre più persone a privilegiare, ad esempio, i cani rispetto ai cugini gatti.

Fedeltà e solidarietà

Il discorso della fedeltà e della solidarietà umana insita si legano tra loro. Una scelta di cuore, ma non solo. Prima di adottare un cane, naturalmente, vanno prese tutte le precauzioni del caso, a partire da quelle sanitarie.

È buona norma, dunque, sottoporre il cane in questione ad un’ispezione totale che accerti l’assenza di patologie e infezioni. Il modo migliore per cominciare con il piede giusto.

Consultarsi in famiglia è altrettanto fondamentale poiché non sempre si trova un accordo unanime all’interno di un certo nucleo. La decisione, dunque, deve essere alquanto ponderata in questo senso.

Naturalmente, c’è sempre da considerare una serie di spese mediche e igieniche connesse. Le attenzioni da dedicargli sono tante e per questo il padrone non deve essere una persona troppo impegnata sul lavoro, altrimenti rischia di trascurarlo e di comprometterne lo stato di salute, oltre a quello affettivo.

Se si fanno piani per il futuro, la possibilità di prendere un animale domestico va considerata in tutte le sue implicazioni, onde evitare di doversene privare, un giorno. Mettersi in discussione e accettare regole educative da imporre e imporsi può aiutare in questo senso, ma senza esagerare.

Il cane ricambia l’affetto che gli è stato dato

Anche il cane saprà ripagare, a suo modo, l’affetto che gli si riserva, facendolo tornare, a sua volta, indietro, con gli interessi. Una scelta saggia anche per chi, ad esempio, ha difficoltà ad uscire di casa perché non intende fare esercizio fisico o socializzare. Ebbene, questo può essere un ulteriore modo per spronarsi sotto questo profilo.

Attenzione ai requisiti da rispettare

Ovviamente l’adozione di un cane si accompagna a requisiti da rispettare per poterne avere la potestà. Chiaramente bisogna essere maggiorenni e rispondere ad un questionario che il canile, in genere, sottopone ai vari padroni. Questo allo scopo di attestare lo stile di vita dell’interlocutore e capire se può essere la persona adatta per il ruolo di padrone, per l’appunto.

Durante la firma del contratto di adozione può esserci integrata la necessità di sterilizzazione che può accontentare un po’ entrambi i fronti. L’iter burocratico va avanti una volta formalizzata l’adozione. I costi possono variare a seconda dei casi.

Una tassa di adozione, se così la si vuole definire, può arrivare a costare anche sui 150 euro, comprensivi di vaccini, microchip e, per l’appunto, sterilizzazione. Costi maggiormente sostenibili rispetto a quelli che si potrebbero riscontrare, ad esempio, in una clinica privata.

Cosa succede se il cane abbandonato non ha il microchip

Nel caso in cui si trovi un cane abbandonato, sprovvisto di microchip, va fatta la denuncia alla polizia. Se passano 20 giorni senza alcuna rivendicazione in tal senso, si ha la possibilità di procedere all’adozione in via legale.