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Possedere un cane, i principali obblighi di legge

Possedere un cane, i principali obblighi di legge nel post a cura di Tutto Animali Da Compagnia

È sempre una fortuna avere un cane in casa. Affetto impagabile e riconoscenza da entrambi i lati come caratteri distintivi nella convivenza in questione. I cani, come tutti gli animali domestici, hanno bisogno di essere accuditi entro un certo modo e una certa maniera. In quest’ottica, rientrano gli obblighi di legge a cui i padroni devono sottoporsi se vogliono acquistare uno o più cani. Del resto, se il cane è l’animale di compagnia per eccellenza, bisogna comunque che non arrechi danni a cose e persone. Ecco, quindi, le normative a cui i padroni dei cani devono sottostare, e gli obblighi di legge previsti in tale ambito.

Gli obblighi di legge da rispettare quando si acquista un cane

Non si può pensare che, una volta acquistato un cane, il lavoro sia finito. Tutt’altro. Entrano in gioco altri fattori normativi da rispettare in assoluto se non si vuole incorrere in una sanzione di tipo amministrativo o addirittura di tipo penale come la reclusione. E da questo punto di vista, le multe non sono certamente ‘leggere’.

L’articolo 727 del Codice Penale

Basti pensare che, ad esempio, il semplice maltrattamento degli animali è punito a norma di legge attraverso l’articolo 727 del Codice Penale. Al riguardo si precisa che si rischia persino l’arresto con reclusione fino ad un anno e una sanzione pecuniaria compresa tra i 1000 e i 10mila euro. Un motivo ulteriore per distogliere da certi atteggiamenti ostili e crudeli nei confronti di questi simpatici animaletti a quattro zampe.

L’articolo 544 del Codice Penale

Anche una semplice lesione procurata volontariamente o uno sfruttamento fisico dell’animale può comportare, secondo l’articolo 544 Codice Penale, una reclusione prevista tra i 3 mesi e 1 anno, oltre che una multa oscillante tra i 3.000 e 15mila euro. Pena addirittura raddoppiata se questo tipo di atteggiamenti portano direttamente alla morte del cane.

La tutela degli animali dal punto di vista legale non va soltanto a loro vantaggio, ma degli stessi padroni, soprattutto quelli onesti e integerrimi che, così, vedono garantirsi un diritto fondamentale per chiunque. Non soltanto la legge statale, ma anche le leggi regionali tutelano gli animali in quest’ottica e garantiscono loro una pacifica convivenza con l’essere umano.

Dal tatuaggio sottopelle al microchip

Prima del 2005 era fatto obbligo per il proprietario di un cane applicargli un tatuaggio sottopelle come modalità di riconoscimento anagrafica. Successivamente si è sostituita questa pratica con microchip impiantato e annesso codice identificativo del cane. La registrazione all’anagrafe canina deve essere effettuata dal padrone entro il secondo mese di vita. Lo si può fare rivolgendosi direttamente al comune di appartenenza.

Abbandono dei cani: cosa si rischia?

Un fenomeno tristemente ricorrente nella società è l’abbandono degli animali e dei cani nello specifico. Per fortuna esiste una legge chiara e inderogabile che disciplina tutto ciò e dichiara che chi abbandona volontariamente un cane o qualsiasi altro animale domestico rischia fino a 10mila euro, sempre secondo quanto dichiarato dall’articolo 727 Codice Penale, precedentemente accennato.

L’articolo del 2052 del Codice Civile

Secondo l’articolo 2052 del Codice Civile, invece, il padrone di un cane si ritrova responsabile in via diretta nel momento in cui causa danni a persone o cose. Vale indipendentemente che fosse sotto il suo guinzaglio o che fosse lontano dalla sua “custodia”. 

Può risponderne sia penalmente che civilmente, anche quando l’animale è stato affidato a persone terze al momento del fatto. L’obbligo del guinzaglio, in tal senso, è previsto a norma di legge negli ambienti all’aperto, ad eccezione delle aree appositamente dedicate. Un dovere non solo civico, ma anche normativo e che rientra in un’ottica di ulteriore prevenzione da aggressioni verso gli esseri umani. A maggior ragione se si tratta di cani di grossa taglia.